al Volante - Agosto 2024

GUIDA ALL’ACQUISTO CROSSOVERINE A TUTTA PRATICITÀ

FIAT GRANDE PANDA Più grande , non sostituisce la “sorellina” C ome suggerisce il nome, non è l’erede della Panda (che, appena aggiornata

LA LINEA È RÉTRO, NON I CONTENUTI Anche lo stile è ben diverso da quello della Panda di oggi; il richiamo è alla prima gene razione, degli anni 80. Ora, però, le porte sono 5 anziché 3 e la dotazione è da auto moderna: previsti il “clima” (manuale o automatico), i più moderni aiuti alla guida, un sistema mul timediale con Android Auto e Apple CarPlay senza filo e il caricatore wireless per i cellulari.

autonomia media ufficiale e 26 minuti per la ricarica 20-80%,ma arriverà anche la 1.2 mild hybrid a benzina,da 101 CV e con cambio ro botizzato a doppia frizione; in forse la 1.2 non ibrida con trasmissione manuale. Presentata nei giorni in cui questo numero va in edicola, l’auto pare spaziosa (niente male i 360 litri di bagagliaio) e debutterà nelle concessionarie in autunno (stimiamo prezzi da € 17.000).

nella plancia e negli aiuti alla guida,rimarrà in vendita almeno fino al 2029), ma un modello tutto nuovo. È lunga 400 cm , meno di tante utilitarie e 35 in più della “sorella minore”, da cui non eredita nulla: deriva invece dalla nuova Citroën C3, di cui parliamo a pagina 16. È elettrica, con 113 CV, circa 320 km di

FARI “NASCOSTI” E CAVO INTELLIGENTE Caratteristiche le luci diurne a elementi quadrati; da spenti, i fari quasi non si vedono. Per le ricariche fino a 7 kW dell’elettrica c’è un cavo integrato,

protetto da uno sportellino: è comodo, non si sporca e non ruba spazio

L’ISPIRAZIONE È CHIARA Cofano piatto,

fiancate verticali, forme squadrate e fascia nera fra i fari: tutto richiama la prima Panda di quarant’anni fa

L’ ESSENZIALITÀ CHE DIVENTA STILE

la della Grande Panda. Più volte aggiorna ta e venduta in oltre quattro milioni di unità, la prima serie uscì di produzione nel 2003.

Lunga 338 cm, la prima Panda del 1980 doveva essere compatta ed economica, ma anche spaziosa e pratica. Ecco perché

Giorgetto Giugiaro, che la disegnò, scelse soluzioni come i vetri piatti (meno costosi),l’interno con lamie re a vista e il divano realizzato con tessuto teso fra due tubi trasversa li (sollevandone uno, si ricava una culla); un sistema simile si ritrova nella plancia , a cui si ispira quel

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