Investire - Febbraio 2024
batterono senza esclusione di colpi alle primarie, e quando Reagan, nel 1980, vinse la nomination scelse l’avversario come suo vice. Si vedrà, ma questo è uno scenario del poi. A rafforzare oggi, ce ne fosse bisogno, le chance di vittoria dell’ex presidente nella corsa alla nomination in luglio nel Wisconsin ci sono gli exit poll che, in New Hampshire, hanno mo strato quali sono le questioni che più interessano gli elettori conservatori. E quale tra i due candidati viene ritenuto più adatto a risolverle. Una maggio ranza di votanti, il 42%, ha detto che l’immigrazione è il tema per loro più preoccupante, e Trump è preferito alla Haley in una percentuale di 3 a 1. Se in uno Stato del ‘profondo nord’, geograficamente tra i più lontani dal
Nella foto Donald Trump, già presidente Usa dal 2017 al 2021
ca, per Nikki, partire in pool position alle elezioni del 2028. Ma accumulare un bottino il più ricco possibile di Grandi Elettori partecipando a più primarie che può e rastrellando i voti dei Repub blicani ostinatamente contrari a Trump, per Haley è un’operazione politicamente importante. E con due esiti entrambi plausibili, anche se opposti ed oggi imprevedibili. Il primo è di presentarsi come l’inevitabile prima scelta, alla Convention di luglio in Wisconsin, do vessero le vicende giudiziarie contro Trump con cludersi prima di allora con una condanna tanto pesante da indurre ad un drammatico “cambio di cavallo” nel Gop. È vero che finora l’accanimento giudiziario, platealmente guidato da motivazioni politiche anche se fondato, ha fatto di Trump un martire e ha giocato a suo favore nella base del partito. Ma c’è un limite a tutto, e bisognerà at tendere gli sviluppi dei processi per capire se e quanto una eventuale sentenza di condanna pe serà sulle sue chance di ottenere la nomination alla Convention. All’opposto, e paradossalmen te, un Trump saldo in sella sul fronte giudiziario dovrà, alla fin fine, decidersi a scegliere il vice. E se la Haley avrà mostrato, con i numeri, che gli Indipendenti e i Repubblicani Never Trump che sono andati con lei alle primarie hanno una forza tale da essere indispensabili per la vittoria del Gop, potrebbe succedere ciò che successe tra Ronald Reagan e George H.W.Bush: i due si
confine meridionale, la gente vive il problema dei clandestini tanto intensamente, e si ricorda bene che cosa aveva fatto Trump alla Casa Bianca, a cominciare dal Muro, con l’obiettivo di chiudere i confini ai migranti senza permesso e di protegge re il Paese come avviene nel resto del mondo, è scontato concludere che pure in tutti gli altri Stati si assisterà ad una simile dinamica. Il secondo problema, indicato dal 31% dei votanti, è il bi nomio economia&lavoro, e anche qui Trump dà più fiducia: il 53% sta con lui e il 40% con Haley. Su un altro tema caldo, la politica este ra, più della metà dei votanti delle primarie, il 52%, ha sostenuto che gli Stati Uniti dovrebbe ro essere “meno attivi” sulla scena internazio nale: e Trump, qui, ha un vantaggio di 43 punti sulla Haley. L’America ha in corso due missioni rilevanti di appoggio concreto, finanziario e in ar mamenti, in Ucraina e in Israele, e in entrambi i partiti ci sono resistenze isolazioniste di diversa intonazione. Nel Gop cresce la parte che vuole condizionare gli aiuti a Kiev a misure che frenino l’immigrazione irregolare dal Messico: è una po sizione che è in sintonia più con Trump che con la Haley. Nel partito di Biden è invece sempre più forte l’opposizione dell’ala di sinistra e antisemita alle operazioni israeliane contro Hamas: il rischio per il presidente che cerca il bis è che una fetta di elettorato giovanile e di sinistra voglia punire il partito Democratico con l’astensione.
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febbraio 2024
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