Investire - Febbraio 2024
INGLORIOUS GLOBASTARDS
GUERRA FREDDA SULLE TECNOLOGIE MA LA GLOBALIZZAZIONE VIVE ANCORA
I tre maggiori shock che hanno colpito l’eco nomia mondiale nel terzo decennio del XXI secolo – anche se con effetti asimmetrici a seconda dei Paesi e delle aree geografiche – hanno dispiegato una caratteristica co mune: il danneggiamento delle catene logistiche e di approvvigionamento che costituivano l’ossa tura della globalizzazione. La pandemia ha messo a nudo la dipendenza dei Paesi sviluppati dalla Cina per le forniture di manufatti e semilavorati e da Taiwan per i semiconduttori. Inoltre ha eviden ziato che il sistema dei trasporti planetari era un meccanismo tarato con precisione sul numero di container, sulla capacità dei porti, sulla disponibili tà di camion, sulla capienza dei magazzini eccete ra. L’intoppo in un nodo si ripercuoteva con effetti a cascata imprevedibili su tutti gli altri. L’invasione dell’Ucraina ha provocato il blocco delle forniture di gas e di petrolio dalla Russia innescando una spasmodica riconversione degli approvvigiona menti energetici sia per fonte che per provenienza. Infine la guerra per procura dell’Iran contro Israele e i Paesi arabi moderati, ha indotto le grandi por tacontainer a circumnavigare l’Africa onde evitare gli attacchi degli Houthi, i ribelli sciiti yemeniti, che mirano a impedire l’accesso al Canale di Suez. A tutto ciò si aggiunge la minaccia, frequente mente reiterata da Xi Jinping, di riconquistare manu militari Taiwan che ha spinto gli Stati Uniti a diversificare quanto prima la produzione di semi conduttori per evitare una catastrofe in caso di un blocco navale contro l’isola che rifiuta la riunifica zione da 75 anni. Tuttavia, sarebbe ingenuo trarre la conclusione
to si amalgamerà con un altro megatrend decollato prepotentemente in questa decade: l’ondata di in novazioni che pervaderà tutti gli ambiti, economici, professionali, sanitari, educativi o relazionali. Sarà un processo alquanto differente e meno impetuoso da quella che viene definita come l’iperglobalizza zione, che si sviluppò dal 1992 al 2008, in cui gli scambi commerciali aumentarono a un tasso net tamente superiore a quello del Pil globale. Ora gli impulsi più robusti di quella globalizzazione hanno esaurito lo slancio, come avviene per tutti i proces si. Un caso paradigmatico è l’arbitraggio sul costo del lavoro attraverso cui i Paesi con maggiori livelli retributivi e oneri sociali accedono all’offerta di la voro delle economie a basso reddito e infrastruttu re collegate alle catene globali del valore. Altre dinamiche trovano ancora terreno fertile, pro va ne sia che il commercio di servizi sta aumen tando come quota del Pil, sia pure ad un ritmo più lento rispetto al passato, mentre le dinamiche che hanno invertito la tendenza non destano preoc cupazione anzi erano ampiamente previste. Per esempio l’economia cinese evolvendo verso pro duzioni più sofisticate, ha verticalizzato le reti di fornitura all’interno della propria economia. Paral lelamente il reshoring e il de-risking di produzioni strategiche per l’Occidente allargato, ha attenua to la crescita del commercio internazionale. Solo i movimenti di capitali non hanno mai recuperato i livelli precedenti il 2009, lasciando presupporre che i mercati finanziari abbiano imparato a loro spese la lezione sulle bolle finanziarie entusiastica mente gonfiate nei mercati emergenti. In definitiva, dopo la Grande Recessione del 2008 la quota di commercio mondiale di beni è rimasta costante in rapporto al Pil o si è solo leggermente ridotta, a dispetto delle avversità, del protezionismo, delle guerre commerciali e dei proclami “sovranisti”.
Alberto Forchielli e Fabio Scacciavillani
Nella foto il presidente della Repubblica Popolare Cinese Xi Jinping
che queste vicissitudini decretino la fine della globalizzazione e il ritorno a qualche forma di autar chia. Tra le nebbie delle guer re e delle rivalità tra blocchi politico-economici (altresì nota come Seconda Guerra Fredda) emerge un contesto in cui la globalizzazione assumerà ca ratteristiche diverse e soprattut
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